lunedì 22 ottobre 2012

Vecchie storie dal lavatoio

Ho sempre letto tanto. Beh non sempre: da bambina no.
Non ricordo mi piacesse in modo particolare. Ma forse era dovuto al fatto che mi regalavano sempre i classici in voga negli anni 70-80, ovvero Cuore, Zanna Bianca, Piccole Donne...come dire...forse un po' tristi.
Da adolescente ho iniziato invece ad appassionarmi alla lettura. Anche perché decidevo finalmente io almeno cosa leggere.



Prendevo anche i soldi di nascosto per comprarmi i libri.
Una volta mi mamma mi ha dato 50.000 lire per fare l'abbonamento dell'autobus, a fine giornata ho dovuto chiamare mio papà (dalla cabina del telefono io e in ufficio lui!!) per farmi venire a prendere perché avevo fatto fuori tutto in libreria e non avevo più soldi per tornare a casa da scuola.

Da quando sono nate le mie figlie leggo solo libri per bambini. Tanti!! Spendo ancora un sacco di soldi in libri. Per la gioia di mio marito.
Lo so: li potrei prendere in biblioteca.
Ma non posso: i libri sono personali, è come dare in giro le proprie mutande. Non si può fare'!!

L'altro giorno, però, ero in sede al Parco Campo dei Fiori e ho incontrato casualmente l'autrice del libro di cui vi voglio parlare.
L'avevo già letto. Il primo libro da grandi dopo 8 anni.
Una riscoperta di un mondo antico visto da un punto di vista un po'...particolare.


IL LAVATOIO RACCONTA mi ha fatto pensare su cosa vuol dire fare educazione ambientale.
Non è solo portare i bambini in gita, dire di non buttare le cartacce per strada, riciclare la carta e la plastica o insegnargli a fare pipì in un bosco.
Ma ricordare ai nostri bambini da dove veniamo e quale è la nostra storia.
Il mondo è cambiato. Noi non ce ne rendiamo conto perché viviamo in un tempo ristretto.
Solo chi è qui da sempre può percepire il tempo che passa.
E chi meglio di un antico lavatoio può essere portatore di storie e ricordi.
Il lavatoio della Valéta si ricorda di tutte le donne che portavano i panni a lavare nelle sue acque sempre fresche. Si ricorda anche della sua cara amica Carla che un dì disse: <<sa scarliga tropp, mi sa ca vègni pu!! Te se mi sun propi vècc>>. E in effetti non andò più a lavare i panni sui massi del lavatoio.

E' questo che bisogna ricordare ai nostri bambini: la vita di  una volta, i lavori di una volta e i modi di parlare di una volta. Solo così impareranno ad avere rispetto per quello che sono e diventeranno.

Se vi ho incuriosito potete leggere il libro oppure farvi un giro al lavatoio. Si trova nell'area del Fontanile di Casciago, la Valèta appunto, dove sono ancora visibili gli occhi del fontanile e il lavatoio (anche perché l'area è stata da poco ripristinata).

















L'area è raggiungibile da Masnago (frazione di Varese) giungendo da via Liguria si attraversa un ponticello sul torrente Valle Luna e si arriva in una deliziosa area di sosta.

Il testo del libro semplice, scorrevole e con pensieri in dialetto è perno di un progetto teatrale realizzato con la Scuola di Teatro Città di Varese.

Per i più audaci il libro spiega come fare il sapone con ossa e soda proprio come una volta . Se volete cimentarvi...

Carla Tocchetti
IL LAVATOIO RACCONTA
Piccole storie della Valèta tra Masnago e Casciago
Edizioni Virgilio
euro 8,00

4 commenti:

  1. ..o signur non penso proprio che mi cimenterò nel preparare il sapone.....ma il libro mi interessa (li divoro anche io e come te penso che siano personali).

    Un abbraccio Sandra

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  2. ...e questa pensi potrebbe essere una passeggiata di NW? ;-))))))

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  3. Che bello leggere questa riflessione. Mi viene in mente quando sono andata a trovare Rita, sorella della Carla l'ultima che andava a lavare al lavatoio della Valèta. Carla non c'è più e Rita è al Molina. Dopo di loro, chi racconterà più com'era quel bellissimo posto che ora mostriamo come un gioiello? L'educazione ambientale è anche tramandare i ricordi delle persone, le loro perle di saggezza, le parole in dialetto che stiamo dimenticando, far capire soprattutto, che questi luoghi erano VIVI grazie alle donne e agli uomini che tanto li amavano.
    un grazie ed un abbraccio da Carla (l'autrice)

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    1. Grazie a te per il bellissimo libretto, ricco di ricordi!

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